SOLOMON KANE: Dal libro al film

Roberto ChiavinilocandinaIl saggio di imminente pubblicazione presso Odoya Guida al cinema fantasy di Walter Catalano, Andrea Lazzeretti e Gian Filippo Pizzo contiene numerosi box di approfondimento, alcuni dei quali affidati a collaboratori esterni di particolare competenza. Eccone uno.

Primo fra i personaggi howardiani ad apparire sulle pagine della mitica Weird Tales (nel 1928 con il racconto Red Shadows), Solomon Kane è considerato da molti critici la più interessante fra le creazioni dello scrittore texano, la più a tutto tondo, la più definita, base in fin dei conti del più celebre e celebrato Conan il barbaro (la cui prima apparizione sulle pagine della rivista, infatti, nel 1932, fu lanciata da un flano che recitava “dall’autore di Solomon Kane”). In Italia il personaggio è arrivato dopo il successo letterario di Conan in una antologia comprendente molto materiale di corredo e integrato da racconti scritti appositamente da Gianluigi Zuddas (Fanucci 1979).

Kane è una sorta di campione del Bene, uno spadaccino puritano che combatte contro malvagità assortite, sia umane che soprannaturali, risultando in alcune occasioni una specie di investigatore dell’incubo ante litteram, in altre un guerriero armato di pistole ad avancarica e “striscia” (una spada dalla lama sottile, molto in voga in Europa nel XVII secolo). Più volte trasposto a fumetti (sia sotto forma di riduzione di racconti letterari, sia ancor più spesso in storie autonome, secondo la tradizione della Marvel nel corso degli anni Settanta e Ottanta), Solomon Kane ha raggiunto il grande schermo nel 2009, nell’omonimo film diretto da Michael Bassett (bravo regista inglese, particolarmente a suo agio nel fantastico, genere con cui ha esordito dietro la macchina da prese con l’ottimo Deathwatch, un horror bellico del 2002) e interpretato da James Purefoy, attore britannico a sua volta molto attivo nel fantasy medievaleggiante (a partire da Il destino di un cavaliere per poi passare a ruoli da protagonista in George and the Dragon (2004) e Ironclad (2011), quest’ultimo un film storico).

Prendendo spunto sia dalla narrativa che dai fumetti su Solomon Kane, il film di Bassett racconta una storia originale, mostrandoci la genesi del protagonista (spietato mercenario, segnato dall’incontro con un demone che lo avvisa di come la sua anima sia già nelle grinfie di Satana) e la sua trasformazione in vendicatore puritano, macchina da guerra al servizio di Dio, attraverso una metamorfosi e un calvario (con il consueto contorno di damigelle in pericolo, faide familiari da risolvere e scontri con potenti stregoni), che rimetteranno nelle sue mani il destino della sua anima.

Abbastanza apprezzato dalla critica, Solomon Kane è un onesto B-movie, sufficientemente fedele ai testi originali da risultare gradevole ai fan dello scrittore di Cross Plains, abilmente diretto da Bassett, non certo scevro di scene violente e sanguinose, aiutato da un attore decorosamente adatto alla bisogna, e da una ricostruzione d’ambiente che parte della critica non esita a paragonare ai classici fantastici ambientati nell’Inghilterra puritana, quali Il grande inquisitore (1968) e La pelle di Satana (1970).

Roberto Chiavini

Tratto da Guida al cinema fantasy di Walter Catalano, Andrea Lazzeretti e Gian Filippo Pizzo. In uscita a NOVEMBRE 2017 da Odoya:

Guida al cinema Fantasy