Questo articolo è tratto dal sito partner di Heroic Fantasy Italia BLACK GATE: Adventures in Fantasy Literature
Tradotto in italiano da Antonio Ippolito
Da un po’ sono nello stato d’animo giusto per rileggere Robert. E. Howard, perciò ho riletto alcune delle sue storie di Solomon Kane (che meraviglia). Ma, come sempre, sono ricaduto su Conan. Il che mi ha inevitabilmente condotto ai suoi pastiche. Una rapida conta degli scaffali ha restituito 42 storie di Conan non di Howard, senza contare i libri di De Camp e Carter, di cui me ne mancano credo due o tre.
Ho letto almeno un terzo di questi pastiche, direi, forse quasi la metà. Eccetto qualcuno, appartengono alla serie della Tor di cui parlo qui e come ho accennato, c’è un po’ di tutto. Ho anche scritto un post a proposito di quanto siano considerati ufficiali questi pastiche, che ha generato parecchi commenti interessanti sul portale Black Gate.
La serie della Tor si interruppe nel 1997, con un ulteriore libro nel 2003 (per quanto mi riguarda avrebbero potuto evitarlo). Da quindici anni non ci sono nuovi pastiche ufficiali di Conan anche se a breve ci saranno novità.
Howard Andrew Jones, autore fantasy e curator operative di Black Gate, ha fatto considerazioni simili alle mie qui nel suo blog qualche anno fa. Pastiches R Us di Ryan Harvey si è occupato di una dozzina circa dei libri della Tor. Ha anche fatto fare a Charles Saunders un post su invito per lui.
Una moltitudine di scrittori ha riversato una pletora di parole riguardo ai pastiche di Conan, ma voglio che questo rimanga un post “interno”: mi concentrerò su considerazioni di Howard, Ryan e mie.
Ecco alcuni dei commenti meno generosi riguardo ai pastiche della Tor, dagli articoli summenzionati:
“A dire la verità, quei romanzi di Conan esposti sugli scaffali negli anni ’70 e ’80 mi resero così diffidente verso Conan che non provai la narrativa di Robert E. Howard se non anni più tardi. Davo per scontato, sbagliando, che, siccome la serie sembrava di poco valore e prodotta in massa, anche la scrittura di Howard sarebbe stata così” — Howard Andrew Jones
“Nessuno dei pastiche raggiungeva Howard, e la maggior parte di loro era sciatto lavoro a cottimo che sembrava prodotto senza molta passione. La lunga serie della Tor, che durò dal 1982 al 1997, e fece un breve ritorno nel 2004 (un rilegato nel 2003 ndr), è la più bistrattata dalla critica”. — Ryan Harvey
“I libri della Tor, lanciati sul mercato a un ritmo frenetico, comprendono lavori molto diversi. E la mia esperienza finora è che il più delle volte ricadono nella categoria “mah, insomma”, o peggio”. — Bob Byrne
Potete leggere nei saggi altri commenti di questo genere fatti da tutti e tre noi. Ci sono osservazioni negative in abbondanza da fare. Ma alcuni dei libri della Tor sono buone letture. E almeno due di noi concordano su un paio di essi (Ryan e io abbiamo una più alta considerazione degli sforzi di Robert Jordan rispetto a Howard).
Howard ha esaltato Conan and the Emerald Lotus di John C. Hocking per anni come suo pastiche preferito. Anche gli scrittori James Reasoner e Evan Lewis elogiano quel libro. È il mio secondo libro della Tor preferito, e nella sua recensione per SwordandSorcery.org (il link non funziona più) credo che Ryan lo abbia valutato molto bene. Assolutamente raccomandato.
Hocking ha scritto un secondo romanzo, Conan and the Living Plague, e ne ha iniziato un terzo. Purtroppo, ci sono stati pasticci con i detentori dei diritti e Living Plague non è stato mai pubblicato. Non rinuncio alla speranza che si trovi un accordo, meglio presto che tardi.
Conan the Raider di Leonard Carpenter piace ugualmente a Howard, Ryan e me. Howard ha scritto che Carpenter “scrive con una stupefacente forza visiva” e Ryan ha scritto che apprezza “uno scrittore di pastiche deciso a scavare nel lato più orrifico dell’eredità di Weird Tales”.
Io ho commentato che era “un romanzo fantasy piuttosto divertente, che senz’altro mi è piaciuto”. Capite bene perché nel triumvirato di cui parlo qui sono quello che deve accontentarsi degli avanzi…
Howard, Ryan e io abbiamo tutti trovato qualcosa da apprezzare nei pastiche di John Maddox Roberts. Howard e io abbiamo specificamente raccomandato Conan the Rogue (Ryan forse l’ha fatto, ma non sono riuscito a trovare una citazione). In effetti, Conan the Rogue, che è un omaggio al classico di Dashiell Hammett “Piombo e sangue”, è il mio pastiche di Conan preferito. Intendo farne una recensione dettagliata un giorno o l’altro.
Ryan e io abbiamo commentato con favore Conan the Valorous di Roberts, io l’ho recensito in dettaglio e penso che questo libro sia riuscito a mostrare la vita in Cimmeria molto meglio di quanto abbia fatto Conan of Venarium di Harry Turtledove (una tardiva, e definitiva, aggiunta alla serie della Tor).
A Howard è piaciuto Conan the Sorcerer, il primo della trilogia di Andrew J. Offut. È piaciuto anche a me. Direi che è il più “pulp” tra i pastiche. Il secondo libro ha mantenuto vivo il mio interesse, dopo però Conan stupra una donna all’inizio del terzo libro. Non in tono con il personaggio e del tutto non necessario, questo episodio ha rovinato la trilogia sia per Howard sia per me.
Quindi, ecco un breve riassunto di raccomandazioni. Non penso che sbagliereste iniziando a “pastichare” Conan con:
Conan and the Emerald Lotus – John Chris Hocking
Conan the Rogue – John Maddox Roberts
Conan the Raider – Leonard Carpenter
Conan the Valorous – John Maddox Roberts
Conan the Sorcerer – Andrew J. Offutt
Ce ne sono altri che vale la pena leggere, naturalmente. E non ho nemmeno affrontato la serie dei libri di de Camp e Carter. Anche se mi rendo conto perfettamente che de Camp ha riscritto Howard (che pelo sullo stomaco!), mi piacciono le storie in quelle raccolte Ballantine/Ace. Penso anche che in generale siano superiori ai libri della Tor.
Ho pubblicato diverse recensioni di libri di Conan in Amazon – cercate ‘Conan’ e ‘Robert Byrne’. E cercate senz’altro il titolo Pastiches R Us di Ryan in BlackGate.com. Vi basta scrivere ‘Conan’ nell’ eccellente blog di Howard e troverete delle belle cose. La recensione fatta da lui e Bill Ward della trilogia della Del Rey di racconti di Conan nel testo originale è una lettura necessaria.
Qualche consiglio spulciato qua e là:
The Road of Kings di Karl Edward Wagner (in italiano: Conan e la strada dei re), della Bantam (non della Tor) è spesso citato tra i migliori pastiche e a Howard è piaciuto. Ne avevo sentito parlare parecchio, ma quando l’ho finalmente letto non mi ha colpito come mi aspettavo.
Ryan ha anche scritto:
Avrete forse notato che, nella mia serie di recensioni di romanzi postumi di Conan, devo ancora recensire un lavoro di Roland Green.
È proprio così. Non l’ho fatto. Segnato. Passiamo ad altro. . .
Ma a me è senz’altro piaciuto Conan the Relentless di Green: non penso che tutti I suoi sforzi siano stati vani.
Leggo e scrivo racconti di Sherlock Holmes. Ho centinaia di pastiche sui miei scaffali. E molti, molti di coloro che scrivono del primo investigatore privato del mondo cercano di emulare lo stile di Conan Doyle. Come potrete ben immaginare, i risultati sono a tutti i livelli. Ma ce n’è qualcuno, come Hugh Ashton, Denis O. Smith e June Thomson (e l’esperto di Cthulhu August Derleth con il suo Solar Pons) che scrivono proprio come Conan Doyle.
E non pochi altri fanno bene Conan Doyle, anche se meno perfettamente. Non è lo stesso con Howard. Non ho letto un pastiche dove abbia pensato “ragazzi, scrive proprio come Howard!”. Forse REH non può essere replicato come Conan Doyle – non so. Ma per uno Sherlockiano, è una differenza interessante. A proposito… qualche donna ha scritto di Conan?
Mentre scrivevo questo post, stavo leggendo Conan and the Grim Grey God di Sean A. Moore. Non avevo letto ancora nessuno dei tre Tor di Moore. Ryan Harvey ha recensito il suo Conan the Hunter e ha detto che “l’immaginazione di Moore è promettente”. Scriverò presto una recensione di Grim Grey God, ma volevo intanto far notare che è divenuto immediatamente uno dei mie cinque Tor preferiti. Ha toccato parecchie delle leve giuste e senz’altro mi è piaciuto più della maggior parte degli altri nella serie Tor. Cercherò gli altri due libri di Moore. Purtroppo, è morto in un incidente d’auto poco dopo il terzo pastiche.
Infine, voglio citare The Flame Knife (in italiano: Il pugnale di fiamma). AMO i racconti di El Borak di Howard. Francis Xavier Gordon rivaleggia con Conan come mio personaggio preferito di Howard. Howard scrisse Three Bladed Doom, un racconto di El Borak che non fu pubblicato fino al 1976. Ma circa vent’anni prima, de Camp aveva ripreso la storia per riscriverla come racconto di Conan tale, The Flame Knife, che andò in stampa nel 1955. Penso che entrambe le versioni siano buone letture.
Bob Byrne
I hope some folks are interested in the post and I’d be happy to discuss it via email.
(I don’t speak Italian…)
upabob@yahoo.com
Thanks for putting up my post here.